L’Ermafrodito dormiente

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Ermafrodito del Louvre

Nel 1608 a Roma, durante i lavori per la costruzione di una chiesa in un terreno agricolo di proprietà dei Carmelitani Scalzi, nella zona attualmente occupata dalla chiesa di Santa Maria della Vittoria in via XX Settembre, venne casualmente ritrovata una delle sculture dell’antichità più ammirate e suggestive: l’Ermafrodito dormiente. 39554558231_416983b79e_bSi trattava di una copia romana di un capolavoro di età ellenistica, realizzato in bronzo dallo scultore Policle intorno al 155 a.C.
La scultura, databile al II secolo d.C., raffigura Ermafrodito, un personaggio mitologico, che giace addormentato e mostra caratteri sessuali sia femminili che maschili.

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I frati, decisamente imbarazzati dalla natura scandalosa del ritrovamento, fecero dono della statua al cardinale Scipione Borghese, appassionato collezionista e nipote del papa Paolo V, che la fece trasportare nella sua dimora a Porta Pinciana e ne affidò il restauro a Gian Lorenzo Bernini.
Il Bernini reintegrò il piede sinistro, che era danneggiato, e adagiò la statua su un materasso con cuscino di marmo, scolpiti con sublime maestria.

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La scultura venne venduta nel 1807, assieme a molti altri pezzi della stessa collezione, dal principe Camillo Borghese al cognato Napoleone Bonaparte, di cui aveva sposato la sorella Paolina, e fu quindi trasferita al Museo del Louvre, abbandonando per sempre, insieme a tanti altri capolavori, la città dove era stata rinvenuta.

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Ermafrodito dell’Ermitage

Il mito letterario narra che Ermafrodito fosse figlio di Ermes e Afrodite e che fu allevato dalle ninfe nei boschi sul monte Ida, in Frigia; era un giovane straordinariamente bello, avendo ereditato la prestanza fisica del padre e la bellezza della madre. Durante le sue peregrinazioni giunse presso una sorgente vicino ad Alicarnasso, in Caria. Salmacide, la ninfa della sorgente, se ne innamorò perdutamente, ma il giovane Ermafrodito la respinse.

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Ermafrodito della Galleria Borghese

Quando Ermafrodito, attratto dalle acque della fonte, vi si immerse per bagnarsi, Salmacide gli si avvinghiò strettamente, pregando gli dèi di poter rimanere unita a lui per sempre. Gli dèi esaudirono il suo desiderio e fusero i due corpi in uno solo. Nacque quindi un essere del tutto nuovo, un fanciullo femmineo dalla doppia natura, metà uomo e metà donna. A sua volta, Ermafrodito, nel suo nuovo corpo, ottenne dagli dei che chiunque si fosse immerso nelle acque della sorgente, avrebbe subito la sua stessa sorte.

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Ermafrodito di Palazzo Massimo

La scultura di Policle fu un modello molto apprezzato ed imitato. Numerose sono le copie antiche di questa statua. Solo a Roma ne esistono altre due, una a Palazzo Massimo e l’altra nella Galleria Borghese. Altre copie di pregevole fattura sono ospitate agli Uffizi a Firenze e all’Ermitage di San Pietroburgo.

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Ermafrodito degli Uffizi

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